Danzatrice e coreografa napoletana, Luna Cenere – tra le nuove leve della scena nazionale – torna da artista associata a Oriente Occidente con il progetto Genealogia, ribattezzato in tempi pandemici “time specific” in quanto per Oriente Occidente 2020 si prevede una nuova declinazione priva di contatto tra i corpi e un nuovo timing di prove. Un ripensamento per l’artista del progetto sviluppato intorno alla pratica collaudata di incontro attraverso seminari con amatori del territorio a cui si affiancano professionisti: insieme si ragiona sul corpo, sul suo statuto fisico-filosofico, si pratica la nudità come condizione naturale, una necessità poetica dell’autrice fin dagli esordi.
Il corpo come luogo, paesaggio, atto politico: ecco la cifra di Luna Cenere, ecco ciò che il pubblico scopre assistendo alle sue performance. Il gruppo di amatori di Rovereto, che ha risposto alla chiamata pubblica, inizierà a lavorare ad agosto e per la prima volta, dalla nascita del progetto, il pensiero sul corpo dovrà necessariamente prevedere un discorso performativo-comunitario senza contatto.
“Per me è come ricominciare da capo – spiega Luna Cenere. Le tappe precedenti di Genealogia in Emilia Romagna e nelle Marche sono state realizzate prima della pandemia. Ora è tutto diverso: a Rovereto nascerà una nuova ricerca frutto dell’esperienza traumatica che abbiamo vissuto. E ancor più forte sarà l’impatto nella sua ‘ambientazione’ alla Campana dei Caduti, luogo simbolico, storico, di commemorazione della sofferenza e della perdita. Mi immagino un rituale collettivo avente come focus l'umano. Lo spazio della Campana e la luce naturale del crepuscolo permetteranno al gruppo una relazione visiva, sonora, spaziale, di sguardi unica anche in assenza di contatto fisico”. Performer e pubblico a condividere un Adagio di corpi, paesaggio nel paesaggio, abbracciati dal tappeto sonoro profondo e viscerale firmato dal compositore napoletano Renato Grieco, portavoce del riduzionismo strumentale e della psicoacustica.