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Edoardo Mozzanega

Artista in residenza

Performer, regista e dance maker, Edoardo Mozzanega dopo la laurea magistrale in Filosofia Estetica, frequenta un Master a Londra in Dance Professional Practice al Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance. Studia teatro e danza con insegnanti come Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri (Teatro Valdoca), Maria Consagra, Alessio Maria Romano e la Batsheva Dance Company.

La sua ricerca utilizza diversi strumenti e linguaggi, tra cui teatro, danza, storytelling, video making, pratiche somatiche, per indagare il loro potere trasformativo nei confronti del reale, di come lo percepiamo e lo raccontiamo. Questa indagine lo ha portato a creare diversi formati performativi come video installazioni, workshop e performance in teatro e site specific.

Nel 2019, in collaborazione con altri artisti e artiste, idea Neutopica, un progetto di residenze artistiche transdisciplinari dalla forma sperimentale e collaborativa che prendono vita e spazio in luoghi in disuso e aree marginali. Trai i suoi lavori più recenti ci sono Domoscape (2019), SONICA (2023), Dream of a tiger (2023) e Tiger’s nap (2024).

Nelle profondità della caverna, dove per centinaia di migliaia di anni gli ominidi hanno convissuto con i grossi felini, in un buio dove erano visti senza vedere e dove poi sono state disegnate le prime immagini, nasce HIDE, il nuovo progetto di Edoardo Mozzanega che indaga il confine tra visibile e invisibile, tra interno ed esterno, tra inquietudine e piacere.

Terzo e ultimo capitolo della Trilogia della tigre, HIDE prende vita dall'esplorazione della pratica fonatoria del fry o creak, un suono grave e percussivo, simile alle fusa di un felino, che negli esseri umani corrisponde allo stato di massimo rilassamento delle corde vocali. Mozzanega osserva la sensazione che genera in chi la pratica e in chi osserva: il performer si abbandona al piacere emettendo un suono inumano in bilico tra il guardare e l’essere guardato.

La parola “hide” racchiude tutte le direzioni della ricerca: il nascondimento, il piacere del contatto epidermico e della visione nascosta, in un contrasto tra rilassatezza e tensione.