NOBODY NOBODY NOBODY

It’s ok not to be ok. Collective experience

Performance e ricerca laboratoriale si uniscono in NOBODY NOBODY NOBODY. It’s ok not to be ok. Collective experience, l'articolato progetto di Daniele Ninarello già ospite nella sua versione spettacolare all'edizione 2021 di Oriente Occidente Dance Festival.

La ricerca artistica ingaggia il movimento come azione di protesta contro il bullismo e la mascolinità tossica e nasce da pratiche solitarie e meditative sviluppate da Ninarello nel corso dei primi mesi di lockdown, che ha costretto i corpi al distanziamento e alla solitudine. Le pratiche vogliono essere un allenamento all’esposizione della propria vulnerabilità come condizione attraverso cui agire la propria rivoluzione. Il sottotitolo Appunti, celebrazione e proteste di un corpo vulnerabile ne racconta i contenuti, tradotti in un progetto di residenza artistica che Ninarello condividerà con studenti e studentesse di tre scuole superiori di Trento: il Liceo scientifico Da Vinci, il Liceo Musicale e Coreutico F.A. Bonporti e l’Istituto Antonio Rosmini.

A dare il via al progetto una serata pubblica, il 17 dicembre 2021, alle 20.30, di presentazione dell'assolo NOBODY NOBODY NOBODY. It’s ok not to be ok al teatro Sanbàpolis di Trento, grazie alla collaborazione con il Centro Santa Chiara.

Dal mese di gennaio 2022 dieci classi degli istituti, per un totale di circa 250 ragazzi e ragazze, seguono diversi incontri di dialogo e momenti di assemblea lasciando spazio alla condivisione e all’ascolto. Gli studenti, ingaggiati direttamente dal coreografo Daniele Ninarello e dalla sociologa Mariella Popolla, si avvicinano alla pratica artistica alla ricerca di strategie e posture per raccontare esperienze di sopraffazione e violenza che molti di loro ancora attraversano.

Infatti, dal lavoro di Popolla, emerge che secondo gli ultimi dati del Miur curati dalla Piattaforma Elisa, nelle scuole italiane, gli episodi di prepotenza tra pari sono un fenomeno che coinvolge ancora un numero considerevole di studenti e studentesse. Hanno partecipato al monitoraggio più di un quarto degli istituti superiori italiani: il 22% di studenti e studentesse dichiara di essere stato vittima di bullismo da parte dei pari, il 18% ammette di aver preso parte attivamente a episodi di bullismo verso un compagno o una compagna.

Le motivazioni che guidano la violenza sembrano essere per lo più basate sul pregiudizio: a causa del background etnico, della propria identità sessuale o per via di una disabilità.

Gli incontri nascono proprio con l’intento poter fare ricerca e lavorare con adolescenti e studenti delle scuole superiori, avvicinandoli alla pratica artistica come strumento per sollevare questioni culturali e politiche, dando al loro corpo la possibilità di esprimere ciò che vogliono veramente e non ciò che hanno imparato a desiderare per sentirsi inclusi.

- Daniele Ninarello

Durante gli appuntamenti Ninarello e Popolla hanno invitato i ragazzi e le ragazze a scrivere degli hashtag per tradurre il loro disagio e quindi le loro proteste. Gli hashtag, insieme ad alcune fotografie, sono usate per la campagna di affissioni, sui muri di Trento, che anticipa l'evento conclusivo del progetto di venerdì 27 maggio.

I poster della campagna sono stati graficamente realizzati da una classe dell’Istituto per le Arti Grafiche Artigianelli di Trento.

Una denuncia ballata collettivamente, che si espone come momento di trasfigurazione dei corpi, che si consegnano totalmente alle sensazioni che vivono quando sono liberi di esplorare la propria natura, per sostituire alle posture rigide della difesa e del controllo, nuove posture fluide, permeabili e trasparenti.

- Daniele Ninarello

Il progetto è sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.