Conosciamo per lo più un tempo occidentale modellato sull’idea capitalistica di progresso, che ha portato a una situazione globale insostenibile sia dal punto di vista sociale che ambientale.
A partire dalle riflessioni del sociologo Rolando Vazques, Ingri Fiksdal con The Syncopators vuole interrompere il tempo dello spazio pubblico e creare incontri inaspettati.
A rappresentare ciò che non conosciamo sono cinque performer che attraversano la vita quotidiana delle piazze con i loro vistosi costumi e ne trasformano i cicli, le abitudini, i flussi, producendo una sincope, un cambio di ritmo.
Nel tentativo di sostituire la visione unica del tempo focalizzata sulla produttività con uno sguardo invece libero, plurale e inclusivo.
La ricerca di Ingri Fiksdal si concentra sull’esplorazione della coreografia come campo potenziale di alterazioni, stati modificati ed esplorazioni cognitive.
Ilaria Sambucci, Quarta Parete Roma