Oriente OccidenteOriente Occidente Logo

Studio - People - Festival

Una conferenza stampa per annunciare tutte le novità del 2023

Per il secondo anno Oriente Occidente presenta una programmazione artistica annuale con proposte suddivise nelle sezioni Studio, People e Festival che abbracciano pubblici e obiettivi diversi.

STUDIO inaugura i nuovi percorsi formativi dedicati all’alta formazione di giovani professionisti e professioniste della danza con lezioni e workshop sia pratici che teorici e continua a sostenere il lavoro di coreografi e coreografe con le residenze artistiche.

PEOPLE per quest’anno si concentra sulla Generazione Z coinvolgendo adolescenti del territorio sui temi dei cambiamenti climatici e del rispetto per l’ambiente e propone appuntamenti di “formazione del pubblico”.

Infine il FESTIVAL, che raggiunge quest’anno la sua 43esima edizione, andrà in scena tra il 2 e il 9 settembre prossimi con importanti nomi della danza internazionale e nazionale per il secondo anno dedicato ai Mediterranei.

Stamattina negli spazi di Oriente Occidente Studio è andata in scena la conferenza stampa di presentazione. Sul tavolo dei relatori: il presidente di Oriente Occidente Paolo Baldessari, la direttrice generale Anna Consolati, il direttore artistico Lanfranco Cis e la curatrice dei percorsi formativi Gaia Clotilde Chernetich. Hanno partecipato anche l’assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento Mirko Bisesti e il sindaco di Rovereto Francesco Valduga.

«Le emergenze sociali e climatiche saranno al centro della programmazione di Oriente Occidente del 2023 – afferma in apertura Lanfranco Cis, direttore artistico – e questo sarà il filo che guiderà le proposte delle varie sezioni».

«La presentazione di oggi – afferma l’assessore Bisesti – mostra tutto il valore delle idee e della progettualità di Oriente Occidente e il grande lavoro fatto per una programmazione di alto livello, sia nazionale che internazionale, che da anni è il vanto di questa istituzione. L’importanza delle relazioni artistiche e l’apertura oltre i nostri confini hanno una ricaduta efficace non solo per la città di Rovereto, ma per tutto il Trentino. Rappresentano, infatti, un’opportunità per i nostri giovani, che intendiamo coinvolgere non solo per far conoscere loro la ricchezza culturale dell’offerta di Oriente Occidente, ma anche in una crescita artistica personale e di comunità, attraverso proposte lungo tutto l’arco dell’anno. Per questo, per la prima volta da quest’anno, abbiamo cercato di coordinare le azioni e i progetti regionali attraverso specifiche borse di studio. Si tratta di una sfida che aiuterà ad ampliare i nostri orizzonti anche in ambito culturale».

Anche il sindaco Valduga commenta la presentazione: «Il rapporto tra Oriente e Occidente e la città di Rovereto – dice – si è consolidato e si consolida continuamente, con un programma divenuto annuale e ramificato all’interno della città. Mi piace sottolineare l’aspetto della formazione, perché il futuro, anche dentro l’arte, si costruisce trasferendo conoscenza e competenza. E questo anche alla luce della capacità di essere attrattivi, con le residenze artistiche che formano chi vi partecipa, ma al contempo permettono al territorio di assorbire il sapere che qui arriva. Ed è da questa dimensione della relazione tra artisti, tra persone, tra enti e istituzioni, che si può costruire una comunità capace di rispondere alle sfide che ci troviamo davanti. Agire sul locale, partendo dalla prossimità, con la capacità di essere parte di un sistema più ampio, non solo sotto il profilo della cultura, ma anche per temi come la sostenibilità, significa innescare un effetto domino che può portare al cambiamento su scala europea e globale. E in questa capacità di relazione, di coinvolgimento e condivisione, che si sostanzia la straordinaria forza di Oriente Occidente, punto di riferimento non solo per la danza, ma per la cultura tutta».

STUDIO
PERCORSI FORMATIVI

Dedicati a danzatori e danzatrici professionisti e allievi/e di livello avanzato, i percorsi formativi di Oriente Occidente si strutturano in una proposta a 360 gradi curata da Gaia Clotilde Chernetich, con attività di natura internazionale: tra pratica e teoria, offrono possibilità di studio e approfondimento di conoscenze e pratiche somatiche, tecniche e coreografiche. Prendendo a riferimento modelli di scuole di alta formazione in diversi Paesi europei, i percorsi formativi vogliono essere spazio di studio e di approfondimento dove chi intende la danza come professione possa studiare, ottenendo una preparazione spendibile sul mercato internazionale.

«Abbiamo pensato a questo tipo di progetto avendo alle spalle diversi anni di proposte formative – spiega il direttore artistico Lanfranco Cis in conferenza stampa – Negli anni ci siamo accorti di quanti talenti italiani scegliessero di vivere all’estero per formarsi. Con questo tipo di proposta vorremmo fare in modo di offrire un’occasione di qualità che invogli a restare. Inoltre -prosegue Cis - l’alta formazione deve poter offrire oggi competenze e conoscenze ad ampio spettro, che riguardino tutti gli aspetti della professione degli artisti della danza, che spesso si formano, in Italia, al di fuori di percorsi istituzionali.

Aggiunge la curatrice Gaia Clotilde Chernetich: «Abbiamo composto un programma ricco di formazioni intensive di breve durata – spiega – con l’auspicio di nutrire tanto i percorsi di chi è già in attività quanto quelli di chi si sta ancora formando. Oggi il settore danza esprime e richiede competenze, conoscenze e metodologie di ricerca specifiche. In quest’ottica, abbiamo immaginato la formazione come un tempo dedicato allo studio, all’approfondimento e all’aggiornamento delle competenze in chiave transdisciplinare».

La proposta è così suddivisa. Conoscere è la sezione dei laboratori dedicati alla tecnica, che nel 2023 saranno tre. Elita Cannata animerà la prima di queste proposte, in programma dal 21 al 23 aprile, con un workshop di Countertechnique®, metodo sviluppato dalla pedagoga e coreografa olandese Anouk van Dijk che prepara il corpo a muoversi in maniera più fluida ed è scelto come training regolare dalle più importanti compagnie di danza e accademie internazionali. Cannata è una delle poche docenti al mondo autorizzate di Countertechnique® e vanta il titolo di “senior teacher”. Dal 14 al 16 luglio Elena Giannotti presenta una tre giorni che combina una comprensione cognitiva dell’anatomia e del movimento con l’esperienza diretta nel fare e nel sentire. Infine a novembre, dal 24 al 27, Wayne Byars arriva a Rovereto con le sue celebri lezioni di tecnica del balletto classico seguite da oltre 30 anni a Parigi da generazioni di danzatori di tutto il mondo. Alle sue lezioni, il maestro affiancherà anche un approfondimento sulla la tecnica Beamish, un bilanciamento tra corpo e mente che incoraggia l'uso corretto della muscolatura e libera il corpo dei danzatori dalle tensioni.

Approfondire, momenti teorici e di ricerca, prevede due appuntamenti nel corso dell’anno. Corpo, spazio, tempo e poi? è il titolo dell’appuntamento a cura di Alessio Maria Romano e Katharina Conradi, un racconto sulla ricerca e l’evoluzione del lavoro di Rudolf Laban e Irmgard Bartenieff in Europa e nel mondo (24 e 25 giugno). Julia Kent celebre violoncellista con importanti collaborazioni in ambito musicale (Antony and the Johnsons...) e compositrice di musiche per la danza, terrà un laboratorio per danzatori e musicisti in cui approfondirà il rapporto tra composizione musicale e coreografica.

Sperimentare che include workshop e atelier coerografici e di repertorio, sarà aperta da Alessio Maria Romano. Bus Stop è un lavoro in tre tappe tra marzo e giugno e che si chiude con una presentazione pubblica in una piazza di Rovereto. Emilio Calcagno, direttore della danza dell'Opéra Grand Avignon, terrà un workshop dal 7 al 10 ottobre mentre chiuderà il ciclo Marco D’Agostin dal 10 al 12 novembre, con una proposta che unisce danza e letteratura.

Condividere vuole dare agli artisti e alle artiste uno spazio libero e di confronto: consiste in alcune giornate di open studio, in cui trascorrere tempo insieme, scambiando pratiche e opinioni. Sono a calendario dal 9 all’11 giugno e dal 27 al 29 ottobre.

Studiare infine è un’intera sezione dedicata a giovanissimi e giovanissime, che si concretizzerà nel 2023 e 2024 con un progetto internazionale che vedrà coinvolto Oriente Occidente con la compagnia dell’Opéra di Avignone diretta da Emilio Calcagno e la Ecole Nationale de Danse de Marseille diretta da Omar Taiebi e che metterà in relazione allievi/e dall’Italia, dalla Francia e dall’Algeria con una formazione a loro dedicata, viaggi studio e infine la produzione di uno spettacolo che debutterà nell’edizione 2024 di Oriente Occidente Dance Festival.

Sarà possibile iscriversi liberamente agli appuntamenti singoli: nessuna delle proposte è propedeutica alle altre. Saranno però disponibili offerte convenienti per chi deciderà di frequentare più corsi o l’intero programma dei percorsi formativi. Sono inoltre messe a disposizione due borse di studio che permetteranno di frequentare l’intera proposta gratuitamente. Una delle due borse di studio sarà riservata a un allievo/a residente in provincia di Trento.

LE RESIDENZE ARTISTICHE

Oriente Occidente Studio è spazio di residenze artistiche e ogni anno ospita artisti, artiste e compagnie che trascorrono a Rovereto un periodo di studio e creazione. Oriente Occidente Studio è parte del più ampio Centro regionale di residenza del Trentino Alto Adige/Südtirol, PASSO NORD insieme a Centrale Fies, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Cooperativa Teatrale Prometeo e il Teatro Cristallo.

Durante il 2023 si alterneranno in residenza artistica negli spazi di Corso Rosmini sette progetti firmati da altrettanti artisti e artiste selezionati tra le 120 proposte arrivate dall’Italia e dall’estero in risposta alla call aperta nel mese di novembre 2022, che dava la possibilità di candidarsi a uno dei programmi di residenza a seconda dello stato di avanzamento del progetto. Nella valutazione dei progetti è stata considerata la coerenza con alcune linee guida che rappresentano dei pilastri di Oriente Occidente: l’inclusione di esperienze e processi di ricerca che possano trovare connessioni con il territorio e le comunità e l’attenzione all’interno dei processi di ricerca allo sviluppo della cultura della diversità, dell’inclusione e dell’accessibilità.

Le compagnie e i progetti selezionati per le residenze artistiche del 2023 sono: Miriana Nardelli con il progetto Koke-Dama, Compagnie ADE Project di Alice Delva con Ancrage, Yoko Omori con Plain, Giselda Ranieri con il progetto Ice_Cream, Chiara Taviani con How to perfectly hide, Simone Donati con I am a problem e Marta Bellu con l’audiodescrizione poetica de I versi delle mani.

Si aggiungono a queste le residenze artiste degli artisti associati a Oriente Occidente: Carlo Massari che continua la ricerca di Metamorphosis e Panzetti/Ticconi, che tornano nei nostri spazi per proseguire il lavoro su Insel.

PEOPLE

La sezione PEOPLE di Oriente Occidente è nata lo scorso anno, raccogliendo tutte le attività dedicate all’attivazione delle diverse comunità, alla costruzione di relazioni significative attraverso l’arte, allo sviluppo di progetti che promuovano il riconoscimento e il rispetto delle diversità. Fanno parte di questo comparto progetti che attivano reti internazionali, relazioni con diversi pubblici, progetti di divulgazione della cultura della danza e di audience development.

Già a febbraio è in programma un laboratorio parte del più ampio progetto Diversità in scena, guidato da Aristide Rontini, Laura Jones e Cherie Brennan, tutte persone con disabilità. In programma ci sono quattro giorni di formazione - dal 20 al 23 febbraio - sulla pratica della danza e del teatro fisico destinata ad artisti e artiste con ruoli di guide e formatori, con e senza disabilità, interessati ad ampliare le proprie competenze. La partecipazione è gratuita.

La sezione PEOPLE include anche progetti in relazione con il territorio: scuole della provincia, associazioni e realtà locali, cittadini e cittadine, amatori della danza e del teatro che trovano a Oriente Occidente spazio per dare voce alla loro passione con attività e proposte che la sappiano valorizzare al meglio. Lavorare sul territorio e con il territorio è per Oriente Occidente valore fondante: da sempre il rapporto di Oriente Occidente con la città di Rovereto e la provincia di Trento è particolarmente importante. In virtù di questo, per il 2023 sono stati impostati diversi progetti con realtà che rappresentano eccellenze del Trentino ma che non si occupano di danza o di spettacolo dal vivo, nella convinzione che coltivare relazioni con realtà diverse significhi fare sistema per crescere insieme e far crescere il territorio. Si sviluppano così nel corso del 2023 collaborazioni con realtà come Artesella, che ospiterà due delle residenze artistiche di Oriente Occidente o come il Mart, da anni partner del Festival ma con il quale si stanno portando avanti progetti anche durante l’anno e consulenze ad artisti e artiste in residenza. Inizierà quest’anno una partnership con Educa, il festival dell’educazione di Rovereto, in relazione ai temi dell’accessibilità e altri dialoghi sono in corso.

CREATURE SELVAGGE

Tra i principali progetti di questa sezione per il 2023 e in partenza proprio in questi giorni c’è Creature selvagge, un laboratorio di arti performative sulla relazione tra persone e ambiente attraverso il linguaggio del teatro, della danza e delle arti in genere dedicato a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni. L'arte diventa uno strumento di attivazione, un canale per esprimere i sentimenti e le emozioni legate alle questioni ambientali e climatiche che caratterizzano l'epoca che viviamo, uno spazio protetto in cui ragazzi e ragazze che vogliono mettersi in gioco per trovare soluzioni e scoprirsi possono incontrarsi e confrontarsi.

Il percorso terminerà con una restituzione finale, uno spettacolo che andrà in scena a Rovereto a metà maggio, ispirato proprio dall'esperienza diretta vissuta durante il percorso. Al centro del progetto c’è il tema della cura e il rispetto per l’ambiente, inteso come l’ampio e complesso sistema di parametri culturali, economici, sociali, etici e politici in cui viviamo. Come conseguenza della pandemia ma non solo, è aumentata la disabitudine alla relazione con l’ambiente naturale, aperto e vivente. Creature selvagge prova a offrire a giovanissimi e giovanissime spazi in cui indagare nuove forme di relazione, prima di tutto tra loro e poi con quello che c’è oltre, provando a generare parentele possibili o inaspettate.

Il percorso è realizzato in collaborazione con IAC – Centro Arti Integrate di Matera, realtà lucana che dal 2010 si occupa di promozione e produzione teatrale attraverso percorsi caratterizzati da una modalità di lavoro collaborativa in cui tutti possono trovare il giusto spazio per praticare le proprie attitudini ed abilità e che alla qualità artistica affiancano un’attenzione al sociale.

Una fitta rete di realtà del territorio ha collaborato nella fase preliminare del progetto, organizzando incontri conoscitivi e diffondendo l’opportunità tra i giovani: 15 enti e associazioni legati al mondo dell’arte, 20 tra cooperative, comunità e centri di accoglienza, 10 oratori e gruppi scout, 30 tra piani giovani di zona e gruppi giovanili. Prenderanno inoltre parte al progetto un gruppo del centro di aggregazione territoriale e multimediale ReLab Video, che realizzeranno un docufilm sul progetto.

LIBRI TALK & FILM

Nel corso del 2023 Oriente Occidente organizzerà e ospiterà diversi appuntamenti dedicati alla diffusione della cultura della danza. Continua il programma di Altri Quadri, un progetto realizzato da un lavoro in sinergia di diverse realtà che sul territorio di occupano di contemporaneo: Mart, Centro Santa Chiara, Oriente Occidente e Nuovo Cineforum Rovereto.

Per la rassegna, che ha preso il via negli ultimi mesi del 2022, in programma altri due appuntamenti: il 2 marzo alle ore 21 alla sala conferenze del Mart con Flatform e il 6 aprile alle ore 18 all’Auditorium Fausto Melotti con il lavoro video di Panzetti/Ticconi, artisti associati a Oriente Occidente.

In calendario per il 18 marzo alle ore 20.30 a Oriente Occidente Studio un appuntamento organizzato da Collettivo Rosario con il sostegno di Oriente Occidente e avrà come ospite Kirstie Simson, nota improvvisatrice di danza, che condividerà la sua esperienza dedicata all’esplorazione dell’intelligenza corporea attraverso quarant’anni di performance e di insegnamento. La serata sarà varia: un’improvvisazione, un dialogo e infine la proiezione del film HOOL, realizzato con il regista e architetto Isaac Zambra in Messico.

Tra gli eventi di questa sezione anche la presentazione del libro edito da Scalpendi Confini conflitti rotte. Geopolitica della danza di Elisa Guzzo Vaccarino in programma per sabato 11 marzo. L’autrice del volume dialogherà con il giornalista e critico della danza Carmelo Zapparrata a proposito del suo libro che guarda alla danza come specchio privilegiato delle comunità, dei conflitti, delle battaglie ideologiche.

FESTIVAL

Tornerà anche quest’anno, per la sua 43esima edizione Oriente Occidente Dance Festival, con il secondo capitolo dedicato al tema Mediterranei. Il Festival di Rovereto sarà in scena nei teatri, nei giardini, nei musei, nelle piazze della città tra il 2 e il 9 settembre prossimi e il programma, ancora in via di definizione, vanta nomi importanti della danza contemporanea internazionale, oltre a sostenere la giovane produzione italiana.

Il progetto proseguirà attraverso le linee guida segnate dall’edizione 2022 recuperando miti classici riletti in chiave contemporanea, aggiungendo anche per il 2023 un percorso musicale con suggestioni dal mondo, presentando le nuove rotte segnate dai più giovani.

Lo sguardo di questo secondo capitolo di Mediterranei sarà rivolto più alle emergenze sociali e climatiche di questo spazio geografico, politico, culturale allargato che continua ad avere centralità all’interno degli equilibri mondiali. Migrazioni, giustizia sociale, diritti delle donne, catastrofi climatiche sono temi a cui artisti e artiste della danza stanno prepotentemente prestando attenzione, esattamente come lo stanno facendo i giovanissimi.

Tre nomi, tra gli altri, saranno protagonisti della programmazione artistica. Marcos Morau, ormai tra i più riconosciuti coreografi al mondo e artista associato a Oriente Occidente, torna a Rovereto presentando per la prima volta in Italia il nuovo lavoro attualmente in produzione. Sharon Fridman, artista di origini israeliane, spesso al Festival anche con progetti di tipo partecipativo, arriva questa volta con un “mixable duet”, un duetto che vedrà in scena un interprete con disabilità e uno senza. Dorothée Munyaneza, coreografa, danzatrice cantante britannica-ruandese arriverà invece per la prima volta a Oriente Occidente con un lavoro che indaga le relazioni tra violenza, genere e razza.

ACCESSIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ

Elencati con molta chiarezza nelle priorità dell’Agenda 2030, oltre che sempre più al centro del dibattito pubblico, accessibilità e sostenibilità sono due temi che da diversi anni Oriente Occidente affronta in modo olistico, nella convinzione che sia ormai necessario costruire un mondo in cui soddisfare i nostri bisogni e desideri senza lasciare debiti a chi verrà e in cui le disparità diminuiscano per rendere possibile il benessere di tutti e tutte.