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Il nostro 2025

Conferenza stampa attività 2025 | ph Giulia Lenzi
Guardare al passato per progettare il futuro

Il 2025 segna per Oriente Occidente il quarantacinquesimo anno di attività, un traguardo che l’istituzione culturale roveretana ha deciso di celebrare con la messa online un archivio digitale, che permette di ricomporre quasi mezzo secolo di grande danza contemporanea a Rovereto. I poster delle edizioni del Festival, le immagini, i video, le schede degli spettacoli, gli artisti e le coreografe che sono passate in città dal 1981 ad oggi. Ma anche le residenze artistiche, le reti, i progetti di comunità che hanno fatto di Oriente Occidente una vera e propria casa della danza su modello europeo, un centro in cui giovani talenti trovano sostegno alle produzioni, uno spazio dove chi ama l’arte scenica può coltivare una passione, un luogo dove intrecciare relazioni che superano barriere e confini, come solo il linguaggio del corpo può fare. Anche per il 2025, Oriente Occidente prosegue la programmazione strutturata su tre diversi filoni: Studio, People, Festival. STUDIO offrirà residenze artistiche a cinque tra artiste e artisti selezionate, attraverso un bando pubblico che ha raccolto circa 300 candidature, da una commissione composta da programmer e direttori e direttrici artistiche da tutto il territorio nazionale. A queste si aggiungono le residenze riservate agli artisti associati a Oriente Occidente, che sono quest’anno tre: Salvo Lombardo, Sofia Nappi e Yoko Omori.
PEOPLE è invece la sezione di Oriente Occidente dedicata all’attivazione delle diverse comunità, alla costruzione di relazioni significative attraverso l’arte, allo sviluppo di progetti che promuovano il riconoscimento e il rispetto delle diversità. Per questa sezione si consolidano quest’anno alcuni dei progetti già attivati nel 2024, come quello dedicato agli Over 70 e agli adolescenti e si instaura invece un nuovo progetto dedicato ai giovani adulti.
Il FESTIVAL, da dove tutto è iniziato 45 anni fa, è in calendario, come ogni anno, al termine dell’estate. Dal 5 al 14 settembre Oriente Occidente Dance Festival torna inaugurando un nuovo progetto triennale. La proposta annuale è stata presentata stamattina in una conferenza stampa. Al tavolo dei relatori: il presidente di Oriente Occidente Paolo Baldessari, la direttrice generale Anna Consolati, il direttore artistico Lanfranco Cis, l’archivista Francesca Venezia, l’assessora alla cultura del Comune di Rovereto Micol Cossali e la sindaca di Rovereto, Giulia Robol. «Oriente Occidente rappresenta un’alleanza importante per il Comune - ha commentato la sindaca Robol - nella quale riconosciamo valore e collaborazione per la crescita della città. La cultura e l’arte sono strumenti che possiamo utilizzare per fare di Rovereto una città sempre più aperta e accogliente. Intorno a Oriente Occidente - ha concluso la sindaca - c’è una comunità che accompagna, lo vediamo anche dalla presenza di partner e diverse realtà cittadine che questa mattina sono qui».

L’ARCHIVIO DIGITALE

Intrapreso nel 2022, l’ambizioso progetto di rendere disponibili online materiali che risalgono a tutte le passate edizioni di Oriente Occidente vede finalmente la sua inaugurazione. L’archivio è infatti disponibile in una nuova sezione del sito di Oriente Occidente www.orienteoccidente.it Un percorso durato oltre due anni, reso possibile dall’Unione europea – Next Generation EU - PNRR Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi e dal contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, che ha impegnato l’intero staff di Oriente Occidente, nel recupero di materiali datati, fotografie, video che possano testimoniare 45 anni di storia della danza che si è intrecciata a quella di Rovereto.

Storie di artisti e artiste provenienti da ogni parte del mondo, performance che hanno rivoluzionato la danza contemporanea, incontri tra diverse culture e visioni: l'archivio non è solo una collezione di documenti e immagini, ma un simbolo del desiderio che Oriente Occidente ha da sempre di superare i confini e aprire nuovi spazi di riflessione e ispirazione. Rendere pubblici tutti questi materiali significa invitare chiunque a esplorare una storia e dire a pubblico, artisti, compagnie, operatrici, giornaliste del viaggio che insieme, come comunità si è intrapreso.

La cultura, l’arte sono strumenti, metafore, raccontano storie e sono testimoni di un tempo: fare memoria significa pensare al futuro. Il progetto è stato pensato e guidato dall’ufficio comunicazione di Oriente Occidente, grazie al contributo e all’esperienza nel lavoro di archivio di Francesca Venezia. La parte tecnica è stata curata da Cantiere Creativo, web agency che da diversi anni è partner di Oriente Occidente anche grazie alla grande esperienza in tema di accessibilità digitale.

ORIENTE OCCIDENTE DAL 2020 A OGGI

La redazione del bilancio sociale 2024 è in corso e terminerà nella prossima primavera, ma già alcuni dati dell’impatto dell’organizzazione sulla città possono essere condivisi. Nel 2024, Oriente Occidente ha accolto ospiti, giornaliste, artisti e coreografe per oltre 700 pernottamenti in 13 strutture ricettive diverse che si aggiungono alle consumazioni nei ristoranti, per un costo a carico di Oriente Occidente che supera i 50.000 euro netti. A tale indotto diretto si aggiunge quello indiretto, ossia quello dato dai partecipanti alle attività e dai pubblici. Grazie a un questionario distribuito nel corso del Festival 2024, si è registrato che il pubblico in dieci giorni ha riversato sul comparto turistico cittadino ulteriori 400.000 euro, in netto aumento rispetto agli anni precedenti. La maggior parte del pubblico proveniente da fuori provincia ha soggiornato per almeno tre notti, partecipando almeno a cinque eventi del festival e svolgendo ulteriori altre attività. Oltre il 40% del pubblico ha dichiarato di aver visitato la città e i musei trovandosi a Rovereto in occasione del Festival. Favorire il tessuto economico locale rientra nelle priorità di Oriente Occidente che quando possibile sceglie fornitori a km zero, nel rispetto di parametri di sostenibilità e nell’ottica di far crescere professionisti e professioniste del settore. Oltre il 90% dei fornitori dei comparti tecnica e produzione è rappresentato da aziende della provincia di Trento. Più del 35% della spesa totale è rappresentato da un investimento sul personale, con più dell’80% dei professionisti e delle professioniste coinvolti residenti in provincia di Trento.

Intrecciare relazioni su diversi livelli è uno dei tratti identitari che Oriente Occidente porta avanti con convinzione da 45 anni e ha riconosciuto come tale anche dopo l’importante riflessione che il periodo pandemico ha imposto. Essere parte di una più ampia comunità, fare rete con il territorio e gli enti con cui si condividono valori e modi di approcciare il senso di “fare cultura” è una pratica consolidata e sempre in crescita. Per il 2025 si conferma e si amplia la collaborazione con il Mart intorno a D.Arte, un progetto coreografico di ricerca tra arte e danza. D.Arte coinvolgerà artiste e artisti della danza e del movimento in un percorso di creazione all’interno delle sale del museo, che troverà il momento di condivisione con il pubblico il 4 ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo, la manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani. Una seconda restituzione sarà programmata per la Giornata del Contemporaneo del 2026.

Anche la relazione con il Museo Civico di Rovereto si arricchisce di parti di programmazione legate alla sezione People. Una stretta collaborazione, dopo il successo dello scorso anno, si consolida anche con il Muse, che anche quest’anno ospiterà nei suoi spazi parte della programmazione del Festival di settembre.

Prosegue il progetto Corpografie, nato dalla collaborazione tra Oriente Occidente e il fondo solidale etika, offerta per la bolletta dell'energia ideata dalla cooperazione trentina (Federazione trentina della cooperazione, Coop trentino – Sait, Cassa centrale Banca, Consolida e La Rete) insieme a Dolomiti Energia, per la formazione sui temi dell’accessibilità culturale a operatori sociale e la produzione di uno spettacolo che sarà in scena nella prossima stagione dei teatri trentini.

Una nuova convenzione è stata siglata con la Fondazione Museo storico del Trentino, sulla scorta di una proficua collaborazione sui temi legati agli archivi e alla realizzazione di progetti documentaristici che uniscono memoria e contemporaneo attraverso lo strumento dell’arte scenica e del corpo. Proseguono anche le relazioni con TSM - Trentino School of Management, con l’accesso dello staff di Oriente Occidente al catalogo formativo di TSM e con la Biblioteca Civica di Rovereto.

Le relazioni crescono e si consolidano anche su un piano internazionale, sia con le compagnie che arriveranno per la prossima edizione del Festival dai diversi continenti, sia grazie al progetto europeo di larga scala su arte performativa e disabilità Europe Beyond Access, per cui fino al 2027 Oriente Occidente guida la comunicazione della rete e del consorzio. Dal 30 marzo al 13 aprile, inoltre, lo Studio ospiterà il laboratorio internazionale per artisti e artiste con disabilità e il meeting curatoriale del progetto che vedrà a Rovereto la presenza di circa 50 tra artisti e artiste e operatori e operatrici culturali provenienti dai dieci Paesi europei delle istituzioni partner del progetto. Dal 2022 inoltre Oriente Occidente è parte di EDN - European Dance Development Network che ha da poco inaugurato il nuovo quadriennio di azione dal titolo Embodied Transformations working groups invitando i partner a scegliere una linea programmatica: Oriente Occidente è inserita nella sezione Young, che vede le diverse istituzioni europee coinvolte riflettere insieme sullo sviluppo di pratiche di coinvolgimento della comunità con un pubblico giovane e artisti/e emergenti.

PEOPLE

La sezione PEOPLE di Oriente Occidente nasce per pensare la danza come uno strumento utile a creare coesione sociale, dialogo intergenerazionale, educazione alla cittadinanza. Per il 2024 la proposta PEOPLE sarà ricca di quelli che spesso vengono definiti community project, che prevedono l’attivazione di persone che vogliono mettersi in gioco in modo nuovo e partecipativo, prendendo parte a laboratori e percorsi di creazione con coreografi e coreografe che intrattengono relazioni longeve con Oriente Occidente. Ma anche reti di relazioni sul territorio all’insegna della passione per la danza e il movimento, come la Giornata Internazionale della Danza, in calendario il 29 aprile, che Oriente Occidente organizza insieme a tutte le realtà cittadine che hanno messo la danza al centro delle loro attività. Si inserisce all’interno di questa sezione anche URBAN REGENERATION, un importante progetto di welfare culturale che vede Oriente Occidente capofila di una rete in cui è insieme a OHT - Office for a Human Theatre; Gruppo78, società Cooperativa di solidarietà sociale; ATAS, Associazione trentina accoglienza stranieri Onlus; Comune di Rovereto; Comunità della Vallagarina. Il progetto, vincitore del bando Comunità di progettazione sociale promosso da Fondazione Caritro e dalla Provincia Autonoma di Trento, Consiglio per le Autonomie Locali e Fondazione Demarchi, ha come finalità l’attivazione di iniziative culturali e pratiche artistiche per contrastare le disuguaglianze, favorire gli incontri, le relazioni e gli scambi tra persone appartenenti a generazioni, culture, nazionalità diverse, nello spazio dell’Urban Center. Per questo progetto è aperta una posizione di community maker, figura professionale che avrà un ruolo centrale nel coordinamento delle attività, nella facilitazione di relazioni tra comunità e partner e nella realizzazione di percorsi di co-creazione capaci di valorizzare la diversità e di generare nuove opportunità per il territorio. Più info sono sul sito di Oriente Occidente alla sezione “Collabora con noi”, la scadenza per inviare le candidature è fissata per le ore 12 del prossimo venerdì 28 febbraio.

WATERMARK di SALVO LOMBARDO Ha preso il via nel mese di novembre e vedrà l’apertura al pubblico il prossimo 29 marzo, Watermark, il laboratorio di arti performative per “young adults”, guidato dal coreografo e performer Salvo Lombardo insieme a Morgana Furlani e Lucrezia Gabrieli. Il percorso porta il titolo di Watermark, filigrana, ovvero il processo di sovrapposizione di un logo o di un testo – spesso in trasparenza - su un documento o un'immagine. Sul principio della sovrapposizione in trasparenza, il coreografo, insieme al gruppo, sta indagando quelle sovrapposizioni a cui sono stati sottoposti i corpi: quale memoria hanno i corpi, seppur giovani, delle immagini del potere che appartengono alla Storia? Quali gesti sono impressi nella memoria individuale e collettiva delle persone giovani in relazione al concetto di autorità? Cosa significa per i ragazzi e le ragazze oggi potere? Da quali rappresentazioni passa? A quale potere sono sottoposti – o sentono di essere sottoposti – i loro corpi? Il laboratorio sta proseguendo negli spazi di Oriente Occidente e incontrerà il pubblico il prossimo sabato 29 marzo all’Urban Center.

DÉJÀ VU di CARLO MASSARI Dedicato a persone Over70 e sulla scorta della grande adesione e del successo del progetto Uno, due, tre…stella! diventato anche un breve documentario firmato dal regista Emanuele Gerosa, è iniziato lo scorso ottobre Déjà vu, il nuovo laboratorio di Carlo Massari, pensato per riscoprire il corpo come archivio e strumento di narrazione, dove il movimento diventa un mezzo per riportare alla luce emozioni e storie del passato. Guidato dal coreografo Carlo Massari, insieme al performer Filippo Porro e alla psicologa Veronica Boniotti, Déjà vu esplora il potere del corpo in movimento nel risvegliare ricordi e nel trasformarli in una danza condivisa. Durante gli incontri, esercizi che uniscono danza, teatro e ascolto sensoriale lasciano emergere la consapevolezza del proprio corpo e delle emozioni che esso conserva, per un percorso che avrà anche un suo momento performativo finale, in calendario il 12 e 13 aprile prossimi negli spazi del Museo della Città.

SPRING ROLL di CARLO MASSARI Continua anche l’impegno di Oriente Occidente sui giovanissimi, grazie a un nuovo progetto, firmato ancora una volta da Carlo Massari. Dedicato ad adolescenti e nato grazie alla assidua partecipazione del gruppo di ragazzi e ragazze attivi in Creature Selvagge, Spring Roll è un laboratorio performativo che affronta due tra i temi più urgenti e complessi dell’adolescenza nella contemporaneità: il bullismo e l’isolamento sociale. Le statistiche sono allarmanti: secondo quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes, insieme a OneDay e alla community di ScuolaZoo, che ha coinvolto oltre 4.000 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni, il 65% dei giovani dichiara di essere stato vittima di violenza e tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. Dare spazio a questi conflitti sembra inevitabile: Massari lo fa con il linguaggio del corpo e sulla potenza evocativa della musica de La Sagra della Primavera di Stravinsky che diventa allo stesso tempo colonna sonora e guida per un gruppo di adolescenti che si confronta con le proprie emozioni e con le pressioni di un mondo che non lascia spazio alla bellezza della vulnerabilità. Nel mese di giugno ci sarà una prima apertura al pubblico del lavoro, ma il percorso con il gruppo proseguirà fino alla primavera del 2026, aprendo alla possibilità ad altri giovani di unirsi al percorso.

STUDIO

Oriente Occidente Studio è casa per artiste e coreografi che trovano spazio di lavoro, di pensiero, di movimento grazie al progetto di residenze artistiche promosso da Oriente Occidente come parte del più ampio Centro regionale di residenza del Trentino Alto Adige/Südtirol, PASSO NORD insieme a Centrale Fies, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Cooperativa Teatrale Prometeo e il Teatro Cristallo. All’interno di questo programma si inserisce la cura dedicata ad alcuni artisti, con cui Oriente Occidente, per un biennio, attiva relazioni intense di collaborazione e co-produzione. Per il 2025 gli artisti associati sono Salvo Lombardo, Sofia Nappi e Yoko Omori. Le residenze artistiche nel 2025 saranno in totale otto. Tre sono riservate agli artisti associati, al lavoro su creazioni che saranno co-prodotte da Oriente Occidente e presentate all’interno delle prossime edizioni del Festival. Altri cinque progetti sono invece stati selezionati da una commissione nazionale composta da Lanfranco Cis, direttore artistico di Oriente Occidente; Linda Dipietro, direttrice artistica di Base Milano; Pier Giacomo Cirella, segretario generale della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; Peter Paul Kainrath, direttore del festival Transart tra le circa 300 candidature raccolte attraverso un bando (quasi il doppio rispetto al bando 2024).

Negli spazi di Oriente Occidente si alterneranno creazioni che vivono momenti di sviluppo molto diversi tra loro, che saranno - al termine del periodo di residenza - condivise con operatori del territorio e pubblici, in una prova aperta a cui si potrà assistere confrontandosi con gli artisti/e. Coreografa, danzatrice e psicologa, Marta Bellu, torna in residenza dopo esserci stata nel 2023 con una nuova tappa di ricerca, ancora insieme a Laura Lucioli, danzatrice con sindrome di Down già protagonista de I versi delle mani, parte di Rifrazioni, progetto vincitore del bando ministeriale per l’accessibilità dello spettacolo dal vivo. Andrea De Siena, danzatore di San Vito dei Normanni, è tra i principali interpreti della danza tradizionale dell’ultima generazione, con SCIUCARI ("giocare" in dialetto salentino) esplora il rapporto tra i corpi in scena attraverso il gioco come principio di relazione. Una ricerca sul maschile: Gennaro Lauro in To repel ghosts – Lettera al padre, riflette sulla costruzione dell’identità maschile, mettendo in discussione il legame tra vissuto personale e immaginario collettivo e cercando nuove possibilità oltre il paradigma patriarcale. Gloria Dorliguzzo, perfomer e autrice, si avvicina alla danza a partire dalle arti marziali che pratica nell’arte della spada giapponese e nel progetto Dies Irae + Symphony#2 (true and eternal bliss) ragiona sul concetto di potere, violenza, persecuzione indagando il soffio e la voce come fonti organiche e materiche. Robin Lamothe di Collective/Less, in dialogo con giovani artisti del popolo San in Botswana, apre invece una riflessione sull’eredità culturale e familiare.

FESTIVAL, QUALCHE ANTICIPAZIONE

Oriente Occidente Dance Festival spegne quest’anno 45 candeline. E per festeggiare l’importante anniversario inaugura una nuova triennalità che conferma e rinnova l’impegno portato avanti in questi anni: guardare al mondo con uno sguardo attento e da prospettive inedite, attraverso la lente dell’arte, della danza, della cultura. Sarà una triennalità in continuità con la scorsa dedicata ai Mediterranei, ma che sposta il focus da una prospettiva geografica e geopolitica a una nuovamente umana, che rimette al centro i corpi nelle loro narrazioni meno rappresentate, nei loro spazi meno visti, nelle loro identità più sfaccettate.

L’edizione numero 45 è in calendario dal 5 al 13 settembre 2025 - con piccola anteprima il 4 settembre. Vedrà, tra gli altri, tornare in scena Francois Chaignaud - già applauditissimo dal pubblico di Oriente Occidente nell’edizione del 2023 - che presenta una doppia performance, sia in teatro che negli spazi del Mart. Dall’Africa arriva a Rovereto la compagnia Cirque Baobab, collettivo di artisti circensi, tra i 18 e i 30 anni, provenienti dalla Guinea. Precursore della tradizione circense dell’Africa occidentale, Cirque Baobab è in attività da oltre 25 anni con un proprio linguaggio che mescola i codici del circo contemporaneo alle danze tradizionali, krump, hip-hop e teatro. Infine, dal Giappone, con il suo primo lavoro per un gruppo di performer, torna Yoko Omori, quest’anno artista associata a Oriente Occidente, già ospite al Festival nel 2023, quando in un solo nella sale del Mart si fece amare dal pubblico del Festival per il suo originale movimento nel quale fonde i suoi studi di danza classica alla pratica della danza contemporanea e dell'hip hop.

ACCESSIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ

Aprire le porte della cultura a pubblici sempre più numerosi e diversificati lasciando loro trovare spazi accoglienti e comunicazione chiara e precisa rientra per Oriente Occidente nella necessità di costruire un mondo più sostenibile, dove le disparità diminuiscono e dove rendere possibile il benessere di tutte e tutti significa non lasciare debiti a chi verrà dopo. In questa affermazione si trova la visione che unisce accessibilità e sostenibilità che Oriente Occidente dimostra grazie ad azioni concrete, ma anche a scelte di programmazione e di comunicazione. Una mission, quella di Oriente Occidente, che intende i valori di accessibilità e sostenibilità fondanti e in costante divenire, senza mai considerare i progetti una meta, ma piuttosto strumenti che stimolano un tendere costante verso il miglioramento, nella totale consapevolezza dei limiti e delle ancora ampie possibilità di crescita. Per ampliare questi margini, si inserisce qui anche il percorso verso la certificazione per la parità di genere, intrapreso da alcuni mesi e che si concluderà già nel mese di febbraio.