Roberto Tedesco

Roberto Tedesco si forma alla Scuola del Balletto di Toscana sotto la direzione di Cristina Bozzolini e parallelamente, dal 2009 al 2011, danza nel Junior BdT.

Nel 2011 lavora presso la compagnia del Maggio Musicale Fiorentino. Entra in seguito a far parte di Aterballetto dove rimarrà per 10 anni.

Tra le sue creazioni: Kersiam (2016) e Apnea (2017) selezionata per la 32° edizione dell’International Choreographic Competition Hannover. Nel 2018 crea Cemento per il progetto di danza e fotografia In/Finito di Aterballetto.

Nel 2020 crea Punch 24 e Turn the tide per la Fondazione Nazionale Delle Danza Aterballetto. Nel 2021 crea Superorganismo per Agora Coaching Project che rimane in forma di primo studio e mette in scena con MM contemporay dance company di Michele Merola Round trip, versione per 6 danzatori di Punch 24.

Alla fine dello stesso anno elabora una nuova versione di AGR Duet, che, in seguito, cambia nome in Line-up, per il National Theater Mannheim in Germania.

Nel 2022 crea Ad Eva per XLdancecompany.

Tedesco è ospite nelle nostre sale per una residenza di due settimane nel maggio 2022. L'intuizione del progetto nasce dalla pratica di dotare i propri studenti, durante i workshop, di una mappa concettuale pensata per guidare la sessione di improvvisazione. Ma se la mappa fosse un vero e proprio schema da seguire per sviluppare un nuovo lavoro coreografico che vedrà i danzatori alle prese con le loro decisioni consapevoli?

Intelligenza, maturità, esperienza, astuzia, osservazione, sacrificio, ascolto, prudenza, altruismo queste alcune delle qualità richieste all'interprete per decidere sul momento come agire, avendo ben chiaro lo scopo che non è personale ma comunitario. Per Tedesco la scintilla che innesca il lavoro di ricerca è l'improvvisazione. Il risultato finale la decisione consapevole del singolo danzatore nella composizione collettiva.

La composizione coreografica diventa uno spazio a disposizione, da riempire e svuotare attraverso la consapevolezza di ogni singolo interprete. Il rispetto del gusto gioca un ruolo fondamentale per far sì che il tutto risulti ben amalgamato e che le diverse personalità siano vestite da un unico abito.

Il gusto è l’abito. Il gusto sono qualità, atteggiamenti, ritmi, modi. Il gusto sono anche limiti, che il coreografo disegna intorno ai danzatori, guidando la loro improvvisazione attraverso parole chiave e fili conduttori che tesseranno la performance. Il gusto è tutto ciò che dà il là alla decisione. Forse allora il gusto è la stessa consapevolezza?

La mappa concettuale racchiude quelle che sono le cose per me importanti nella coreografia, non solo come autore ma anche come spettatore. Tutte le cose che mi piace ritrovare quando guardo la danza sul palcoscenico.

- Roberto Tedesco


Il progetto è stato selezionato all'interno di ResiDance XL: azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’Autore, coordinata da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino.