La pratica del turismo, in particolare quello nei paesi extraeuropei, è una delle più frequentate pratiche dell'incontro tra noi e l'altro. Un incontro che spesso genera malintesi e alimenta gli stereotipi a causa della cronica mancanza di tempo. Stereotipi che gli uni proiettano sugli altri: come noi costruiamo l'altro sulla base di pregiudizi più o meno consolidati, anche gli altri finiscono per imitarci, dando vita a una sorta di gioco delle parti, che talvolta si trasforma in commedia degli equivoci. Il problema viene però acuito dal fatto che anche nelle migliori pratiche dell'incontro, quelle venate da lodevoli sentimenti verso l'altro, a reggere il gioco siamo sempre noi. I rapporti di forza tra l'Occidente e il Sud del mondo si ripropongono anche nella migliore delle intenzioni, finendo per dare vita, ancora una volta, a un'idea del Nord per il Nord. Lo sguardo degli altri, la loro visione, il loro pensiero, vengono spesso ignorati, come se fossimo solo noi a porci il problema dell'altro e gli altri non facessero lo stesso con noi.