Relegata dall’inizio all’ambito biologico, la nozione di métissage, per molto tempo negativa, si è estesa progressivamente alla sfera culturale. Cosa aggiunge questa nozione al mondo contemporaneo e ai suoi scambi culturali ? Due cose che la parola « cultura » lascia in ombra: il métissage implica il corpo e porta traccia della violenza. L’espressione « métissage culturale » appare allora paradossale. Da una parte invita a conoscere le culture attraverso il corpo, dall’altra sottintende la dimensione inseparabile di questo incontro: la violenza. Ma i métissage sono realmente portatori di nuovi valori, di nuovo senso? Oppure sotto l’egida dell’inarrestabile mondializzazione, riproducono l’egemonia del modello culturale e socio economico dominante?
In realtà i métissage sono testimonianza di una costante trasformazione, annunciano una rottura, una novità e una radicalità che non può lasciare indifferenti nessuna delle parti, abbattono le frontiere e le separazioni, poiché ne rivelano l’intima inconsistenza. Invece di porre l'accento sulle differenze tra le culture, ne mettono in evidenza le contiguità, invitandoci a considerare le identità in un costante e originario percorso di evoluzione, che non conduce mai a società e culture separate da confini netti, che non siano quelli che noi stessi produciamo.