09/09/2023 - 16:30

Sala Conferenze del Museo della Guerra, Rovereto

Fotografare la vita, non solo la guerra

Mario Boccia, Anja Margetić

Evento di chiusura della mostra Sarajevo 1992-1996. L'assedio più lungo

Museo Storico Italiano della Guerra e Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa scelgono di aprire una finestra sulla guerra nell’ex Jugoslavia, lacerante e vicina nel tempo, che grazie al racconto fotografico di Mario Boccia diventa uno squarcio sul presente.
L’evento di chiusura della mostra ospiterà l’autore degli scatti. In dialogo con lui avrebbe dovuto esserci la Sindaca di Sarajevo, Benjamina Karić, ma per motivi istituzionali la Sindaca non potrà essere presente e sarà sostituita dalla Vice-Sindaca Anja Margetić.

In occasione dell’evento è prevista un’apertura straordinaria gratuita della mostra dalle 18 alle 20.

Mario Boccia, fotogiornalista freelance, ha realizzato reportage su questioni internazionali e pubblicato articoli e fotografie su molte testate giornalistiche italiane. È stato corrispondente e inviato de “il Manifesto” da Sarajevo, Belgrado, Pristina, Skopje, Dyarbakir e Baghdad.

Benjamina Karić, nata a Sarajevo nel 1991. Autrice di numerose pubblicazioni e traduzioni, ha partecipato a numerosi convegni scientifici internazionali e nazionali. Nel 2021 è divenuta Sindaca di Sarajevo, la più giovane e la sola seconda donna nella storia della città.

Anja Margetić, nata a Sarajevo nel 1975. Vicesindaca di Sarajevo dal 2021. Laurea in Business Administration negli Stati Uniti e laurea magistrale in Affari internazionali e politiche pubbliche in Italia. Giovanissima atleta di nuoto, ha rappresentato la squadra della Jugoslavia alle Balcaniadi e ai Campionati europei nella categoria juniores. Nel 1992, a soli 17 anni di età, ha partecipato alle Olimpiadi di Barcellona, prima donna ai Giochi Olimpici sotto la bandiera della Bosnia Erzegovina. Prosegue le sue attività nel settore sportivo, in qualità di allenatrice degli atleti della squadra nazionale di nuoto. Parla inglese e italiano.

Tra il 1992 ed il 1996, Sarajevo ha subito il più lungo assedio nella storia bellica della fine del XX secolo. Mario Boccia, nel suo lavoro di fotogiornalista, ha scelto di lavorare sulla resistenza civile della città, cercando di raccontare il dramma senza mostrare il sangue. Come ha detto Benjamina Karić, Boccia ha “fotografato la vita, non solo la guerra”. Ha scelto di fotografare gli assediati, ma anche gli assedianti, attraversando spesso le linee del fronte, nella convinzione che “identificarsi con le vittime è facile e rassicurante, ma può essere ipocrita”.

La mostra è aperta fino al 10 settembre 2023 da martedì a domenica con orario 10-18.


In collaborazione con il Museo Storico della Guerra, Centro per la Cooperazione Internazionale, Osservatorio Balcani Caucaso e Transeuropa.