Salvo Lombardo

Salvo Lombardo negli anni ha portato avanti una ricerca cross-mediale integrando nella sua arte danza, teatro e arti visive.

È impegnato nella realizzazione di manufatti in ambito performativo e artistico assieme al suo gruppo di lavoro Chiasma, riconosciuto dal MIBACT come Organismo di Produzione della Danza “Under 35”.

Fino al 2015 è stato co-fondatore e regista di Clinica Mammut. Nel 2015-2016 è stato coreografo residente ad Anghiari Dance Hub dove ha creato Casual Bystanders. Nel 2017 è coreografo ospite presso la compagnia Aura Dance Theatre di Kaunas (LIT) per la quale crea la performance Twister in coproduzione con il Festival Fabbrica Europa ed inizia la sua collaborazione in qualità di artista associato, per il biennio 2017-2018, con il Festival Oriente Occidente: nell’ambito di questa esperienza lavora anche al progetto Reappearances per il Museo Mart di Rovereto con il coinvolgimento della comunità locale. Dal 2018 lavora al progetto L’esemplare capovolto realizzando un ciclo di performance, installazioni, conferenze, workshop e la creazione dello spettacolo Excelsior.

Nel 2019 ha sviluppato Bodies Moemories nell’ambito del progetto Crossing the sea realizzato da una rete di partner tra Italia, Asia e Medio Oriente. Dal 2019 è co-curatore di Resurface Festival a Roma. Nel 2020 è tra i soci fondatori di Ostudio a Roma, uno spazio indipendente di coabitazione artistica e di ricerca interdisciplinare. Nel 2021 è artista associato alla Lavanderia a Vapore ed è curatore di Interazioni a Roma.

Nel 1881 al Teatro alla Scala di Milano debutta il Gran Ballo Excelsior, uno dei balli italiani dell’Ottocento di maggior successo che, come dichiara il suo autore Luigi Manzotti, celebra la grandezza della civiltà contro l’oscurantismo che costringe i popoli: «Nelle tenebre del servaggio e dell’ignominia». Sono gli anni delle Esposizioni Universali dove vengono celebrate le conquiste del progresso, della rivoluzione industriale, dell’imperialismo coloniale e dell’affermazione del concetto di identità nazionale e del suo immaginario di riferimento. Date queste premesse Salvo Lombardo, guida della compagnia Chiasma, si interroga su quale è oggi l’eredità culturale di quell’idea di Occidente della fine del XIX secolo. Quali iconografie e quali immaginari del Gran Ballo Excelsior riemergono oggi, in forme apparentemente diverse, nelle rappresentazioni degli "altri", nel disegno dei corpi, e nella negoziazione delle relazioni tra Europa e "resto del mondo"? La pièce costruita da Lombardo non vuole essere un riallestimento del balletto, quanto piuttosto una sua ri-mediazione che si sofferma sugli immaginari stereotipici che il presente ripropone attraverso i suoi linguaggi, le sue raffigurazioni e i suoi media.

Questo nostro Excelsior non è dunque un re-enactment; è piuttosto un dispositivo scenico di ri-emergenze che messo in relazione con la sua matrice “utopica” procede in maniera “distopica” e non ordinata, come tu sottolinei. Pur riferendosi ad un oggetto del passato, non si compiace di quel sentimento di «retromania» che dilaga, oggi, tra le nostalgie di vecchi esercizi di potere e di “nuovi” ritorni all’ordine.

- Salvo Lombardo

salvolombardo.org