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Un viaggio nel tempo

Giovanni Vale, Linguaggi 2022
La prima guida turistica di un paese non più esistente

È stata pubblicata la prima guida turistica di un paese non più esistente: la Repubblica di Venezia.

La guida sulla Repubblica di Venezia rappresenta la tappa iniziale di un progetto più ampio, Extinguished Countries, che intende realizzare una collana di guide turistiche per esplorare paesi non più esistenti, con lo scopo di far notare come la nostra identità sia frutto di una miscela di popoli e come non possa essere definita da confini disegnati su una mappa.

Ideatore del progetto è Giovanni Vale: giornalista professionista, corrispondente dai Balcani, sarà ospite della rassegna Linguaggi con Egidio Ivetic nell'incontro In viaggio nella Repubblica di Venezia, dove approfondirà proprio la storia e la cultura della Serenissima.

Nell'attesa di ascoltare il loro scambio sabato 3 settembre, abbiamo deciso di intervistarlo e farci raccontare questo progetto speciale.

Come è nato il progetto Extinguished Countries? E perché ha scelto la Repubblica di Venezia come primo capitolo di questa avventura?

Sono un giornalista corrispondente da Zagabria per diversi media italiani e stranieri tra i quali La Croix, RSI, Il Piccolo, Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e negli ultimi anni mi è capitato di lavorare con case editrici su guide di viaggio. Il progetto è nato nel 2017 da alcune constatazioni fatte in un viaggio a Dubrovnik, splendida cittadina ormai nota per il suo ruolo nella serie televisiva Game of Thrones. In città, ci sarebbe La Fortezza Rossa, epicentro della capitale dei Sette Regni che custodisce l'agognato Trono di Spade, mentre la storia della città, Ragusa, per secoli una repubblica indipendente, è trascurata. Per questo, si affollano migliaia di turisti, tanto da creare tour e visite guidate a tema. Da lì è sorta la domanda: se facessimo delle guide che raccontano la storia e cultura in modo innovativo e accattivante? Ho scelto la Repubblica di Venezia perché sono del Friuli Venezia Giulia e mi sembrava lo stato scomparso a me più vicino e conosciuto.

Il progetto editoriale è stato lanciato a inizio 2020 e finanziato tramite una campagna di raccolta fondi online. In sole tre settimane circa 600 persone hanno aderito alla raccolta. Si aspettava questo riscontro? E qual è stato il segreto del successo?

Dire che me lo aspettavo è un po’ esagerato, ma ho visto che le persone con cui ho parlato e che ho intervistato erano interessate al progetto. L’idea di aprire una campagna di raccolta fondi è nata perché le case editrici a cui ho proposto questo progetto non lo hanno compreso fino in fondo, hanno proposto un unico libro che includesse più Stati scomparsi, ma a me convinceva di più un formato tipo guida turistica. Parte del successo penso sia dovuto dal fatto che all’interno del volume ci sono tante chicche e approfondimenti storici raccontati in maniera meno formale rispetto ai libri di storia. Nonostante mi sia affidato a centinaia di esperti, tra cui Egidio Ivetic, il linguaggio utilizzato è alla portata di tutti. Inoltre, penso che la percezione delle guide di viaggio stia cambiando, con l’avvento di Tripadvisor e tutti i vari blog online le guide cartacee cambiano utilità. La Repubblica di Venezia vuole essere una concretizzazione di questi pensieri.

Nella guida sulla Repubblica di Venezia ci sono più di 400 interviste con persone del luogo: ci racconta l’incontro che è stato per lei più significativo?

Tante cose mi hanno stupito anche nella storia della Serenissima, ma uno degli episodi che mi ha colpito di più è avvenuto a Nicosia, capitale nonché città più popolosa di Cipro. Ho intervistato un giovane antropologo greco che ha fatto degli studi sulla street art in città scoprendo che uno dei simboli ricorrenti e identitari delle crew è la stella, che rappresenta la pianta della città, progettata a forma di stella da Giulio Savorgnan, ingegnere militare e generale d'artiglieria friulano della Repubblica di Venezia.
Un secondo episodio divertente riguarda il piatto di baccalà famoso in tutto il nord-est italiano, ma che arriva fino in Dalmazia. Nel 1432 Pietro Querini, patrizio veneziano e membro del Maggior Consiglio della Serenissima partiva al comando della Querina, vascello mercantile veneziano, da Candia, l'attuale Creta, con destinazione Le Fiandre. Arrivati allo Stretto di Gibilterra una violenta tempesta distrusse alberi e timoni lasciando la truppa in balia del mare e dei venti per ben 3 mesi. Solo il 17 dicembre Pietro Querini con 18 uomini riuscirono a mettersi in salvo arrivando all'arcipelago norvegese delle Lofoten. Il 15 maggio del 1432 il Querini ripartì per Venezia portando con sé 60 stoccafissi essiccati, il pesce venne subito apprezzato dai veneziani per la sua bontà e per le sue caratteristiche di lunga durata e iniziarono a commerciarlo in tutto il paese.

Lei lavora come giornalista professionista corrispondente dai Balcani, ma ha vissuto anche la Francia, potrebbe rivolgersi lì la sua attenzione per la prossima guida?

Non ho mai considerato la Francia finora perché ha più o meno la stessa forma da sempre. La sfida è quella di raccontare la storia di paesi che oggi non esistono più, per non seguire i confini e al contrario ricercare quello che ci unisce piuttosto che di quello che ci divide.
Spoiler: Impero austroungarico e asburgico saranno protagonisti della prossima guida.